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30 Aprile 2019

Calore radiante e benessere – parte 2

Di seguito riportiamo la traduzione della seconda parte dell’articolo di Reinhold Holzner uscito su una rivista monografica nel settore del calore intitolato Calore corporeo e salute

Il naturale innalzamento della temperatura corporeo
La febbre è una reazione naturale di difesa del corpo e, ammesso che non si sia in pericolo di vita, è uno dei meccanismi difensivi più efficaci del corpo umano. Questo effetto utilizza l’ipertermia. In terapia, l’effetto benefico del calore è usato proprio mettendo il corpo in uno stato di febbre artificiale, in questo modo vengono stimolati il metabolismo e il sistema immunitario. Il calore è estremamente efficace soprattutto nelle malattie reumatiche croniche, nelle terapie antitumorali e nei processi di autoguarigione bloccati. L’aumento artificiale della temperatura favorisce la circolazione sanguigna e stimola il metabolismo. A causa della maggiore produzione di sudore, le tossine vengono espulse più velocemente, il corpo si disintossica e si purifica. Inoltre, il calore scioglie piacevolmente le tensioni muscolari e attiva i poteri di auto-guarigione del corpo. Lo scopo e il senso di questa terapia febbrile sono l’attivazione del sistema immunitario e il riequilibrio vegetativo dell’organismo. Soprattutto nelle malattie croniche si riscontra spesso una risposta anomala agli stimoli biologici. Si riscontra frequentemente un’anomala regolazione del calore nei malati cronici, che indica un funzionamento scorretto del sistema immunitario.

Riscaldamento naturale del corpo
Il principio della terapia termica funziona solo finché la temperatura ambientale è inferiore alla temperatura corporea. Altrimenti succederebbe il contrario: basti pensare al fenomeno dell’aria in una sauna, l’aria che accarezza il corpo appare più calda di quella ferma. Allo stesso modo bisogna notare che con temperature d’ambiente più elevate si verifica un altro effetto importante: per proteggersi da un surriscaldamento il corpo secerne l’acqua, che poi evapora sulla superficie del corpo. A causa dell’evaporazione dell’acqua dovuta all’eccesso di calore, viene eliminato un grande flusso di calore dal corpo. Questa cosiddetta sudorazione è tanto più abbondante quanto più bassa è l’umidità dell’aria circostante. Nell’aria ferma, l’aria circostante attorno al corpo sarà rapidamente saturata dall’umidità e il corpo non assorbirà più umidità. La sudorazione diventa quindi inefficace. In tal caso, i movimenti dell’aria possono scambiare aria umida con aria relativamente secca e di conseguenza causare un raffreddamento. Tuttavia, se l’aria che è stata mandata al corpo è già relativamente umida, il movimento dell’aria non è di alcuna utilità. L’aria calda umida (afa) viene quindi spesso percepita come molto più sgradevole rispetto all’aria secca calda. Normalmente regoliamo la nostra temperatura corporea sudando. Ma in condizioni estreme alcuni fattori possono limitare la nostra sudorazione. Umidità elevata, età, obesità, febbre, disidratazione, consumo di droghe e alcol possono limitare la nostra capacità di traspirazione. La maggior parte dell’acqua che una persona assume giornalmente serve per il trasporto di nutrienti nelle cellule e per la rimozione e l’escrezione di prodotti e sali di scarto attraverso i vasi sanguini e i reni. Molti rifiuti metabolici sono espulsi solo se sciolti in una specifica concentrazione nell’acqua, anche se nel corpo è presente una quantità sufficiente di liquidi.

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